Tintilia: il vino rosso molisano dalle radici spagnole

Il nome "Tintilia" trae origine dalla parola spagnola "tinto", che significa "vino rosso". La storia narra dell'arrivo della Tintilia nel Molise verso la seconda metà del Settecento, portata dai soldati spagnoli della dinastia dei Borboni che si insediarono nella regione, introducendo questa nuova varietà.

La Tintilia si distingue per la sua adattabilità ai diversi tipi di terreno e la leggenda vuole che la pianta abbia superato le aspettative dei coltivatori al punto da essere diffusa ampiamente e unita ad altre varietà di uva già esistenti.

Purtroppo, però negli anni Sessanta, il basso rendimento portò all'abbandono della coltivazione della Tintilia, con la popolazione che preferì varietà più produttive. Per quasi trent'anni, la Tintilia rimase dimenticata fino agli anni 2000, quando venne "recuperata" e riconosciuta come autoctona del Molise, diventando l'unica DOC veramente autoctona della regione.

La Tintilia è un vino raffinato, elegantemente tannico, persistente e strutturato, ideale per accompagnare una vasta gamma di piatti, dai primi piatti importanti ai secondi a base di carne, arrosti, brasati, grigliati e formaggi stagionati.

Per gustare appieno la Tintilia, consigliamo di servirla a una temperatura media di 18°C dopo averla lasciata riposare per circa mezz'ora, permettendo così ai suoi profumi di frutta matura, confettura di prugne, piccoli frutti di bosco rossi e note balsamiche e di pepe nero di esprimersi al meglio. Tra i nostri abbinamenti preferiti, spicca quello con la ventricina, un’accoppiata che renderà il tuo pasto unico.

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