Cacio molisano e la sua impiccagione: la storia del caciocavallo impiccato

Usanza antica e contemporaneamente molto moderna, una tradizione che ha conquistato non solo il Molise ma tutto il territorio nazionale.

Probabilmente la tecnica dell’impiccagione la si deve ai pastori che portavano il bestiame al pascolo sulla via della transumanza e potrebbe essere stata scoperta per caso. I caciocavalli venivano appesi ai rami per tenerli lontani dagli animali: ma il calore del fuoco acceso troppo vicino ai formaggi, una notte, avrebbe fatto sciogliere delle forme. Il formaggio sciolto è stato così assaggiato dai pastori che se ne sono innamorati.

Impicca e mangia!

Prestare particolare attenzione alla scelta del caciocavallo, o meglio alla stagionatura.

Il suggerimento è quello di utilizzare un caciocavallo non molto stagionato, due/tre mesi, dove si sente ancora il sapore di latte. Per chi ama sapori più forti può scegliere un caciocavallo stagionato fino a sei mesi. In questo caso si sente maggiormente il sale e il grasso del formaggio.

Una volta legato il caciocavallo ad un tre piedi con la cordicella e posizionato ad una distanza media di circa 10cm dalla brace, attendere che la crosta si sciolga per poi tagliarla e dare spazio alla parte interna del formaggio di colare liberamente sul pane spalmandolo.

Su Sapori Molisani puoi trovare la migliore selezione di caciocavalli del Molise che puoi ricevere comodamente a casa in 24 ore.

Questo sito si avvale di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Per saperne di più consulta la pagina Privacy Policy .
Iscrizione avvenuta!
Questa e-mail è già registrata